Oggi i Canadesi festeggiano il Victoria day. Siamo quindi andati a ricercare su Google il significato di questa festa per capire a cosa dobbiamo l'onore di essere un giorno a casa da lavorare (non che ci dispiaccia, eh!!).
lunedì 24 maggio 2010
Victoria Day
Oggi i Canadesi festeggiano il Victoria day. Siamo quindi andati a ricercare su Google il significato di questa festa per capire a cosa dobbiamo l'onore di essere un giorno a casa da lavorare (non che ci dispiaccia, eh!!).
sabato 22 maggio 2010
sabato 15 maggio 2010
E fuori uno!!
... MA ...
Nonostante questo pero' ho provveduto a "denunciare" la schifezza e l'ambiguita' delle traduzioni al funzionario addetto ai test e domani provvedero' anche a scrivere al ministero dei trasporti.
mercoledì 12 maggio 2010
Questo ritmo e' per voi!!
(Damiano)
domenica 9 maggio 2010
Festa della Mamma
Caro Direttore,
siamo due sorelle di Mazzurega di Fumane, un ridente paesino della Valpolicella. Leggiamo con attenzione il Suo giornale e per questo abbiamo deciso di rivolgerci alla vostra testata per raccontare la nostra storia.
Nostra mamma è affetta da Sclerosi Laterale Amiotrofica (nota ai più come “malattia dei calciatori”): una malattia neurodegenerativa incurabile che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose che permettono i movimenti della muscolatura volontaria, con la conseguente perdita globale delle capacità motorie.
Le è stata diagnosticata nel settembre
Già, nostra mamma, 56 anni freschi freschi, una persona attiva, alla soglia della pensione, non si è arresa alla malattia: pur consapevole di ciò che comporta avere la tracheotomia e il sondino per l’alimentazione, ha scelto di continuare a vivere, rimanere qui con noi, sorridere e chiederci ogni sera, scrivendolo su una lavagnetta, come è andata la giornata di noi figlie.
Si constata sempre più spesso però che le persone che scelgono di vivere, lottare, portare e sopportare il peso della propria croce non fanno scalpore. Con loro non occorre usare parole difficili come “eutanasia” o “suicidio assistito”, basta solo parlare di “entusiasmo per la vita”.
La mamma ha scelto la vita, una vita sicuramente difficile, impegnativa e per questo ancor più preziosa, che affronta con forza e coraggio.
Perché sono queste le cose di cui abbiamo bisogno anche noi famigliari, costretti a lottare quotidianamente assieme a lei contro la malattia e soprattutto contro un sistema sanitario che, anziché garantire i nostri diritti, è spesso un intricato percorso fatto di lungaggini burocratiche, di porte chiuse, di continue umiliazioni.
Abbiamo toccato con mano cosa significhi attendere per settimane la carrozzina e il materasso antidecubito (i garanti della nostra salute pare non conoscano il significato della parole “prevenzione”!) o sperare per mesi di vedere recapitata la raccomandata con la certificazione di invalidità.
Con il tempo che intanto corre veloce…il tempo: proprio ciò che manca a questi malati.
Per fortuna sulla nostra strada abbiamo incontrato anche persone che ci hanno attivamente aiutato, compreso, consolato, spronato, e che ancora continuano a farlo. Abbiamo deciso di raccontare questa storia, non per denunciare un sistema sanitario purtroppo
Grazie innanzitutto alla nostra mamma che oggi più di ieri dà testimonianza di cosa significhi amare la vita, nonostante tutto.
Grazie al nostro papà che ci dimostra ogni momento il senso vero delle parole pronunciate 37 anni fa il giorno
E grazie a tutti quelli che ogni giorno ci dicono “Siete forti!”.